IL PARCO
Attualmente nel parco sono visibili diversi complessi monumentali, che si sviluppano prevalentemente attorno all’asse stradale principale (cosiddetto “decumano”, o, più correttamente, “plateia”). L’abitato era racchiuso in una cinta muraria di circa 3 Km e presentava un impianto urbanistico organizzato in isolati regolari.
LA DOMUS CON MOSAICI
IL TEATRO
IL TEMPIO A
IL FORO
Nel Foro, punto focale della vita pubblica del cittadino romano, erano collocati i principali edifici religiosi, amministrativi e commerciali. La sistemazione monumentale dell'area si data tra il periodo augusteo e quello giulio-claudio (prima metà del I secolo d.C.): la piazza, attraversata dall’asse stradale maggiore, era pavimentata con blocchi lapidei ed era chiusa su tre lati da una porticus colonnata. Sul lato ovest della piazza, si collocavano gli edifici con funzioni civili e amministrative, mentre sui lati sud e nord si ergevano gli edifici religiosi.
Sul lato sud, si affacciava il “tempio C”, il monumento più antico, che è da identificarsi come Capitolium (tempio dedicato alla triade capitolina). Sui lati, si ergevano una fontana e diversi ambienti di servizio, presso i quali è stata ritrovata la testa in marmo bianco lunense di Livia Drusilla capite velato, moglie di Augusto, probabilmente pertinente a un ciclo statuario della famiglia imperiale. Di fronte al tempio C, si erge il “tempio D”, probabilmente dedicato al culto imperiale. A est del tempio D, si localizza un tempio monoptero (rotondo).
Sul lato occidentale del Foro, il progetto giulio-claudio di monumentalizzazione della piazza previde la realizzazione di alcuni edifici civili e religiosi: la basilica, un edificio tripartito e un edificio a pianta circolare. La basilica si apriva su uno dei lati del foro ed era un edificio rettangolare a più navate entro il quale si tenevano riunioni pubbliche e si amministrava la giustizia.
LE TERME FORENSI
LE TERME MAGGIORI
Il complesso delle “Terme maggiori” consta di 16 ambienti. I vani erano decorati con ricchissimi marmi colorati e mosaici figurati. Lo stato di conservazione permette una lettura completa dei sistemi ingegneristici utilizzati dai Romani per il riscaldamento dei vani e per l’uso dell’acqua.
Il percorso di fruizione si sviluppava partendo dall’aula mosaicata d’ingresso, verso il frigidarium (ambiente freddo), con un pavimento a mosaico su cui è rappresentata una scena marina con il mostro Scilla, i Giganti e diverse specie di animali acquatici. Dal frigidarium si accedeva alle piscine laterali: in quella absidata sono state ritrovate 4 statue romane. Proseguendo, si giungeva ai vani riscaldati, con il sistema dell’ipocausto, tramite 3 praefurnia dai quali si dipartivano condotte di riscaldamento sotto i pavimenti, retti da suspensurae, e lungo le pareti perimetrali dei vani, tramite tubuli). Nell’ordine troviamo un vano di passaggio, un tepidarium, un laconicum, un caldarium absidato con due vasche ai lati, mentre un corridoio a est portava ai vani di servizio (una latrina e un vano con i forni). Il sistema di adduzione delle acque era composto da due grandi canalizzazioni, che si dipartivano da una cisterna a sud ovest dell’impianto, rifornita dalle tubazioni dell’acquedotto, e da una cloaca per lo scolo delle acque.
Nei pressi delle terme sono state riconosciute delle domus con pavimenti a mosaico, di periodo repubblicano e primo-imperiale, poi in parte obliterate dalla realizzazione del nuovo edificio. Il complesso si daterebbe alla seconda metà del II secolo d.C., in una fase d’importante fervore edilizio in città.
LA CRISTIANIZZAZIONE DI GRUMENTUM E LA BASILICA PALEOCRISTIANA DI SANTA MARIA ASSUNTA
La chiesa di Santa Maria Assunta si affaccia sulla strada principale della città ed è un edificio inizialmente a tre navate e tre absidi, corredato da nartece, successivamente ridotto a due navate. Nella navata centrale, la Soprintendenza ha scoperto di recente un piccolo ambiente ipogeo, con funzioni di cripta, con resti di sepolture. I materiali ceramici raccolti durante lo scavo coprono un lungo arco temporale che va dall’età romana fino al XIX sec., a dimostrazione del lungo periodo di frequentazione del sito, ben oltre l’abbandono della città romana. In particolare, sono stati scoperti affreschi pertinenti a un ciclo pittorico che decorava la stessa chiesa, ancora in funzione tra i secoli XIII e XIV, del quale fino ad oggi erano noti pochi lacerti nell’area dell’abside centrale, tra cui spicca una testina di santo orante.
L'ANFITEATRO
DA GRUMENTUM A SAPONARIA - GRUMENTO NOVA
Nel centro storico di Grumento Nova, una passeggiata tra i vicoli dà la possibilità di riscoprire testimonianze materiali provenienti dalla città romana (iscrizioni, statue, frammenti architettonici…), tra cui spiccano i resti di un tempio tradizionalmente attribuito a Serapis, presso l'odierna Chiesa Madre. Il percorso attraverso la storia continua con la visita di chiese (degna di nota quella del Rosario, con un paliotto ligneo di scuola napoletana), di palazzi gentilizi e del Castello Sanseverino, primo nucleo fortificato attorno al quale si sviluppò in età normanna l’abitato. Ricostruito dai Sanseverino nel Seicento, il castello ospitava opere d’arte e apparati decorativi di lusso e fu dimora di Aurora Sanseverino, poetessa dell’Arcadia. Dopo il sisma del 1857, si è conservato solo il salone di corte, dove oggi è possibile ammirare affreschi e stucchi di pregio. Merita una sosta il Palazzo Giliberti, che è sede di una biblioteca presso la quale sono conservati oltre 2000 testi antichi, con pergamene, incunaboli e cinquecentine, in gran parte donati da Carlo Danio, arciprete e archeologo. Infine, la posizione di Grumento Nova a dominio della valle fa apprezzare le bellezze del paesaggio: dai belvederi si ammira un contesto naturalistico d’eccezione, con la città romana in primo piano, il Lago di Pietra del Pertusillo, la catena dell’Appennino Lucano.